Appena tornata dal nostro mini viaggetto, non ho perso tempo e ho iniziato subito a sperimentare la ricetta dei meravigliosi Taralli Napoletani all’olio di oliva!
Napoli, la sua gente, il mare, ‘o Vesuvio, la pizza Napoletana, musei e monumenti mi hanno rubato il cuore.
Mi sono goduta tutto di te, assaporandoti da cima a fondo, visitando i sotterranei e ogni quartiere. Ascoltando ammutolita racconti, leggende e la tua affascinante storia, narratami a lume di candela nei cunicoli delle catacombe
Ti ho vista dall’alto, al tramonto, dalla fantastica prospettiva di castel S. Elmo. Ammirando il tuo golfo magnifico e e tutta la città ai piedi del Vesuvio.
Al Museo di Capodimonte, ascoltando musica classica, ho visto dal vivo i più bei quadri del mondo e moltissimi ti ritraevano.
Ho ascoltato artisti neomelodici improvvisare canti alle finestre, canti che parlavano di amore, di gente, di tradizioni e di te… cara Napoli.
Ho imparato una cosa importantissima, fondamentale. Quando a Napoli ti chiedono: ” Signo’, o vuole nu cafè?”, impari che qui, non si accetta un NO come risposta. E improvvisamente ti rendi conto che quello non è altro che un modo diverso per dire: ” sono qui, come posso prendermi cura di te?”
Non mi sono mai sentita un peso quando chiedevo un’alternativa vegetale, ma sempre accolta con un dolce e lungimirante sorriso!
Passeggiando per i tuoi decumani, mi sono lasciata trasportare dai colori, dal folklore, dal vociare di antichi artigiani e commercianti. Dal profumo dei cibi di strada, come i taralli Napoletani… che con una birra ghiacciata sono una vera e propria istituzione!
Allora coraggio, prepariamoli insieme per portare un po’ di Napoli, anche a casa nostra! … E se dopo i taralli ancora non l’avrai assaporata a sufficienza prova anche la mia Pizza Napoletana !
Le origini dei taralli napoletani risalgono al lontano '700. I fornai dell’epoca, fedeli al principio del non buttare nulla, avrebbero creato i taralli dagli avanzi dell’impasto del pane aggiungendo, strutto e pepe. Crearono il pane dei poveri, saziante ed economico. Dall' ’800, ai classici taralli “nzogna e pepe”, si è aggiunta la mandorla.
A far divenire celebri i taralli napoletani ci ha pensato anche Pino Daniele, con la sua canzone "Fortunato", dedicata a Fortunato Bisaccia "Il tarallaro".
A Napoli i taralli ‘nzogna e pepe accompagnati da una buona birra fresca sono qualcosa di (quasi) sacro. Dopo aver provato capirete il perché!
Se vogliamo preparare i taralli Napoletani con lievito madre, rinfreschiamolo e attendiamone il raddoppio.
Altrimenti, se vogliamo utilizzare il lievito di birra, facciamo un poolish con 3 g di lievito di birra secco, 70 g di acqua e 70 g di farina. Mescoliamo per bene e facciamo raddoppiare.
Una volta pronto, sciogliamo il lievito nell'acqua. Setacciamo all'interno la farina, uniamo 180 g di mandorle precedentemente ridotte in farina e aggiungiamo piano piano l'olio.
Quando sarà assorbito aggiungiamo pepe macinato e per ultimo il sale.
Ribaltiamo l'impasto dei taralli napoletani sul piano di lavoro, con le mani formiamo una palla e poniamo a lievitare fino quasi al raddoppio, per 3 ore circa, coperto.
Terminato il tempo di lievitazione, sgonfiamo leggermente l'impasto e dividiamolo in tante palline da 50 g.
Lasciamo distendere la maglia glutinica per 20 Minuti.
A questo punto ricaviamo, stirandoli con le mani, dei salsicciotti, uniamo un estremità e intrecciamole tra loro.
Accavalliamo le estremità finali e creiamo la tipica coroncina del tarallo. Ora bagniamo leggermente le mandorle e disponiamole nelle scanalature, come in foto.
Disponiamo su teglia coperta con carta forno e facciamo lievitare ancora per 40 Minuti circa.
Nel frattempo preriscaldiamo il forno, statico, a 230° e una volta raggiunta la temperatura, cuociamo i nostri taralli per 30 Minuti.
Sforniamo, facciamo raffreddare completamente su una gratella per tutta la notte, o almeno 4 ore.
Poi biscottiamo i taralli napoletani a 160° in modalità ventilato e sforniamoli quando saranno belli dorati, asciutti e croccanti. (Impiegheranno circa 15 minuti.
Ti consiglio di non perderti neppure i miei Cracker al farro con semi di sesamo
Il segreto per ottenere dei taralli napoletani all'olio di oliva, belli friabili e croccanti è la biscottatura, vi consiglio pertanto di non omettere questo passaggio! Devono asciugare per bene, ma non troppo a lungo, per non rischiare di diventare duri.
Si conservano friabili per diverso tempo (anche 1 mese) in una scatola di latta.
Ingredienti
Indicazioni
Se vogliamo preparare i taralli Napoletani con lievito madre, rinfreschiamolo e attendiamone il raddoppio.
Altrimenti, se vogliamo utilizzare il lievito di birra, facciamo un poolish con 3 g di lievito di birra secco, 70 g di acqua e 70 g di farina. Mescoliamo per bene e facciamo raddoppiare.
Una volta pronto, sciogliamo il lievito nell'acqua. Setacciamo all'interno la farina, uniamo 180 g di mandorle precedentemente ridotte in farina e aggiungiamo piano piano l'olio.
Quando sarà assorbito aggiungiamo pepe macinato e per ultimo il sale.
Ribaltiamo l'impasto dei taralli napoletani sul piano di lavoro, con le mani formiamo una palla e poniamo a lievitare fino quasi al raddoppio, per 3 ore circa, coperto.
Terminato il tempo di lievitazione, sgonfiamo leggermente l'impasto e dividiamolo in tante palline da 50 g.
Lasciamo distendere la maglia glutinica per 20 Minuti.
A questo punto ricaviamo, stirandoli con le mani, dei salsicciotti, uniamo un estremità e intrecciamole tra loro.
Accavalliamo le estremità finali e creiamo la tipica coroncina del tarallo. Ora bagniamo leggermente le mandorle e disponiamole nelle scanalature, come in foto.
Disponiamo su teglia coperta con carta forno e facciamo lievitare ancora per 40 Minuti circa.
Nel frattempo preriscaldiamo il forno, statico, a 230° e una volta raggiunta la temperatura, cuociamo i nostri taralli per 30 Minuti.
Sforniamo, facciamo raffreddare completamente su una gratella per tutta la notte, o almeno 4 ore.
Poi biscottiamo i taralli napoletani a 160° in modalità ventilato e sforniamoli quando saranno belli dorati, asciutti e croccanti. (Impiegheranno circa 15 minuti.
Ti consiglio di non perderti neppure i miei Cracker al farro con semi di sesamo
Il segreto per ottenere dei taralli napoletani all'olio di oliva, belli friabili e croccanti è la biscottatura, vi consiglio pertanto di non omettere questo passaggio! Devono asciugare per bene, ma non troppo a lungo, per non rischiare di diventare duri.
Si conservano friabili per diverso tempo (anche 1 mese) in una scatola di latta.
Se provi le mie ricette non dimenticarti di scrivermi la tua opinione e mandarmi le tue foto che ricondividerò sulla mia pagina Instagram e Facebook!
Per quanto tempo li biscotti?
Ciao Domenico, generalmente fino a che non vedo che iniziano a brunirsi. Il tempo esatto on l’ho inserito poichè dipende molto da forno a forno!
Grazie mille.
Domani proverò a farli
Bene Domenico! fammi sapere allora! buon lavoro
ma hai sostituito l’olio con lo strutto?
Il contrario cara, nei taralli napoletani si mette lo strutto, io ho usato l’olio!
Da quando ho deciso di usare la farina di farro! Poi ognuno liberissimo di usare ciò che vuole!
Ciao, vorrei provare la tua ricetta ma avrei prima tre domande:
1. Usando il lievito di birra, i 70g di acqua e i 70g di farina per il poolish vanno presi dal totale degli ingredienti o sono in aggiunta?
2. Nel passaggio successivo, una volta lasciato raddoppiare il poolish bisogna mescolare il composto ottenuto con acqua farina e mandorle?
3. Se volessi sostituire la farina di farro con una farina normale, le dosi restano le stesse?
Grazie mille in anticipo! 🙂
Ciao Virginia, il poolish le quantità sono oltre a quelle scritte altrimenti lo specifico scrivendo (presi dal totale)
domanda 2: si esatto
domanda 3: si certo puoi usare la farina che preferisci, stesse dosi. sconsiglio la farina integrale, massimo una tipo 2 come quantità di fibre.
Prego di nulla!